La sconfitta dell’autunno
(Piove sulle tame… Basta, piove su tutto!).
Piove
più di quanto il ciel ne abbia
No…!
Anche sul
candido
color del mio calesse!
Insomma,
l’auto: quattro ruote
e nessun puledro. E
piove sabbia!
Infine,
credo, è proprio così:
le primavere non son più le stesse.
Poi,
però,
vado rimuginando:
vediam un pochetto altrove
Il
mio sguardo in fondo è piccino
Poi
mi chiedo, sì, ma dove?
E,
cercando, scorgo un posto carino.
Mi
avvicino, voltando il
mio sguardo un po’ severo
E
vedo cieli e terre, prati e stelle
Mai
accorto mi ero
che lì, non ho dubbi:
è per davvero,
Tutte
le cose fosser così belle
Piange
la gioia e un pochino sorride anche ‘l dolore
Son
spiazzato, inciampo e cado. Che faccio? Urlo!
Perché
mai non mi accorsi di tutto questo colore?
Attorno
a me, silenzi Ma sto bene e alla fine di me mi burlo.
So
dove sono! Questa bellezza non è altro che immaginazione
La
conosco. E ora, a ben vedere qualche voce arrivar la sento
Mi
parla quel fantasma, quel ciliegio e uno stregone
E
sapete che vi dico? Di rimaner qui, più non me ne pento.
(… Bimbetto, ti infradici, torna a casa!).

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